L’edificio civile più interessante è senz’altro la Villa Bruna-Molmenti, oggi della famiglia Bertanzi, costruita nel ‘600, che conserva il suo stile ancora intatto. Pregevole da vedere è il portico a nove campate, con pilastri bugna e gli affreschi delle lunette del sottoportico. È situata nel centro del paese, circondata dal verde di alberi secolari ed è ricordata perché vi soggiornò il senatore Pompeo Molmenti, originario di Venezia venne ad abitare a Moniga quando sposò Amalia Brunati, di nobile famiglia Salodiana. A lui si attribuisce verso la fine dell’Ottocento l’originale tecnica di vinificazione del Chiaretto.
Il Castello è un monumento di forma rettangolare, con torrioni circolari agli angoli, una torre quadrangolare sull’ingresso. Conserva ancora in parte la cinta merlata, interessante è l’entrata, davanti alla quale si può immaginare un fossato e il ponte levatoio. È uno dei meglio conservati di tua la zona, all’interno vi sono abitazioni in file parallele, ancora oggi abitato da alcune famiglie. L’antico mastio del castello è diventato il campanile della vicina chiesa e il terreno della collinetta che lo circonda è stato trasformato in un accogliente Parco Pubblico.
La chiesa della Madonna della Neve è questa piccola chiesa romanica è chiamata anche Chiesa di San Michele dal nome della località in cui si trova, è solitamente chiusa al culto ed utilizzata come chiesa del cimitero in cui si trova. Il suo nome si riferisce al miracolo avvenuto a Roma, sul colle Esquilino, il 5 agosto dell’anno 352.
La parrocchiale dedicata a San Martino, iniziata a metà del quattrocento e rimaneggiata più volte, l’ultima delle quali a fine settecento, si presenta in stile baroccheggiante e conserva al suo interno, cinque altari e alcune pale dipinte.
In origine era una “cappella” e dipendeva, come tutte le chiese della nostra zona, dalla Pieve di Santa Maria, a Manerba da cui si staccò nel 1454, quando fu consacrata e dedicata a San Martino, protettore dei cavalieri, dei militari, dei sarti e degli osti.
Sopra il portale d’ingresso, si apre un grande finestrone rettangolare che riproduce, nei vetri colorati, la scena di San Martino che regala il suo mantello al mendicante.
Il Lungolago, una la lunga passeggiata in riva al lago nei giorni d’estate si anima di bagnanti, in gran parte stranieri, e di sera offre una bella passeggiata da fare sul lungolago per gustarsi un gelato o un drink in uno dei tanti bar all’aperto.